Letture

Lettera del parroco ai ragazzi della Cresima

Carissimi ragazzi,

vi scrivo attraverso il sito della Parrocchia perché non sono pratico come voi di gruppi WhatsApp, un po’ più di comunità, ed allora parlo con voi attraverso gli strumenti della comunità.

Domenica prossima, per celebrare degnamente la solennità della Pentecoste, avevamo in programma il conferimento della Confermazione o Cresima a voi. Chi poteva immaginare che un nemico invisibile come il coronavirus ci avrebbe costretti a interrompere moltissime attività, percorsi educativi, esperienze di fede, momenti di vita e di spensieratezza, che solo adesso riusciamo a cogliere nella loro bellezza, perché ci mancano?

Avete certamente appreso dai mezzi di informazione che in tutte le Diocesi d’Italia sono state sospese le Cresime, e non si sa fino a quando. Questo, sicuramente, vi metterà nell’animo un po’ di delusione, ma vi confesso che a me non dispiace poi così tanto, perché la Cresima è un Sacramento importante al punto che non si è mai pronti abbastanza. Ve lo dico pensando a quando, da giovane, sono entrato in Seminario – avevo 19 anni – e avrei voluto, dopo un anno, mettermi già a servizio della Chiesa. Ma più il tempo passava, e più mi accorgevo che non ero ancora pronto a tanta responsabilità. Quando poi, a 24 anni, sono stato ordinato prete, avrei voluto quasi fermare il tempo, per avere ancora occasioni di formazione. Mi sentivo come quei personaggi dei cartoni animati che cadono nelle rapide di un fiume, la cascata si avvicina, e loro nuotano disperatamente all’indietro per non precipitare … ecco perché vi confesso che non sono disperato nel prolungare la preparazione alla Cresima.

So che non tutti condividono questa mia preoccupazione, anzi, quando l’ho manifestata ad un papà, anni fa, mi sono sentito dire: “Ma lei non sa che la cresima è una cosa importante?”. “Grazie” – gli ho risposto – “se non me lo avesse detto lei, probabilmente non lo sapevo!!!”. Era una persona che, sicuramente, non sapeva neppure di che colore fosse la facciata della chiesa, ma il suo problema era liberarsi alla svelta di un fastidio. Spero proprio che per voi non sia così, anche se la situazione della Cresima non è facile, tanto che qualcuno l’ha definita la “Cenerentola dei sacramenti”. Per tentare di spiegare questa definizione, vi riporto qui una riflessione che ho trovato in internet, vi prego di leggerla, e di condividerla con i vostri genitori: ci costringe tutti a pensare.

“Il fenomeno dell’abbandono dei ragazzi dalla vita ecclesiale dopo aver ricevuto i sacramenti sembra essere una frana inarrestabile. Paradossalmente la catechesi di «iniziazione» in realtà non «inizia», ma «conclude». Più volte ho scritto a malincuore che spesso il sacramento della confermazione è «il sacramento dell’addio», in quanto costituisce per molti ragazzi la fine della pratica religiosa e forse la conclusione del cammino della fede. In buona sostanza la Cresima è diventata l’ultimo tributo pagato alla formazione religiosa e alla partecipazione attiva alla Chiesa degli adolescenti. È sempre più ricorrente, infatti, il fenomeno dei nostri ragazzi e ragazze che, già la domenica dopo aver ricevuto la Confermazione, cessano di frequentare l’assemblea eucaristica.

Quasi con noncuranza entrano così a far parte della massa di tutti quei cristiani adulti che, non solo riducono la loro appartenenza alla Chiesa a qualche gesto saltuario, ma vivono inevitabilmente orientati dai criteri dominanti nella società secolarizzata in cui siamo immersi.

Siamo di fronte ad una forte eclissi del sacro che ha investito ormai da qualche decennio i processi educativi e formativi delle differenti agenzie educative: famiglia scuola e altre istituzioni. Se fino a qualche tempo fa la famiglia, la scuola, la chiesa, avevano un messaggio da dare e un senso da offrire, oggi la loro influenza è minima a vantaggio di una pseudo-cultura ambientale mediata dai nuovi e imperanti social network.

Non si può rimanere estranei a questa emorragia di giovani che se ne vanno e non si sa se e quando vi faranno ritorno.

E d’altra parte c’è da dire, a tutto tondo, che il dopo Cresima è la verifica della sincerità del comportamento del “prima della Cresima”!

Infatti la preparazione non è in funzione soltanto della celebrazione del sacramento della Confermazione, ma soprattutto della testimonianza cristiana che i confermati sono chiamati a dare nel mondo, a cominciare dal loro ambiente di vita e dal consapevole e attivo inserimento nella missione di salvezza affidata da Cristo alla Chiesa.

Alcuni dati statistici – per quel che valgono – dicono che oltre il 90% dei fanciulli frequenta la catechesi parrocchiale; quasi il 65-70% dei preadolescenti partecipa alla catechesi in vista del sacramento della cresima; ma solo un 25% degli adolescenti ruota ancora attorno alle parrocchie.

Provocatoriamente potremmo domandarci: “Dove ha fallito l’educazione religiosa”? La domanda appare quasi retorica se “suppone” l’evidenza di un fallimento nella catechesi degli adolescenti.

Una cosa occorre affermare senza tentennamenti: le nostre catechesi non incidono più; i nostri incontri catechistici non convertono il cuore perché – come direbbe il Direttorio Generale per la Catechesi – non mettono “qualcuno in contatto, in comunione, in intimità con Gesù Cristo” (cf DGC 80).

La nostra è diventata più una catechesi “di testa” che tratta “di tutto e di più” ma che non “fa innamorare di Gesù Cristo”.

Sono considerazioni amare, severe, ma realistiche. Sono un dito puntato, non contro di voi ragazzi, ma contro di noi adulti, contro le parrocchie, contro gli educatori, e non per giudicare, ma per suonare un campanello di allarme, e per ricordare a tutti che una vita povera di Dio è una vita povera di umanità, e che una vita ricca di Dio è una vita ricca di umanità. Ed allora siamo chiamati tutti a lavorare con entusiasmo per aiutarvi a costruire una vita ricca di Dio, e quindi ricca di umanità, e di tutte quelle cose meravigliose che l’umanità sa pensare, sa dire, sa esprimere, sa costruire.

Ecco allora le domande che vorrei fare a tutti e a ciascuno: Che persona vuoi essere e vuoi diventare? Su che base vuoi costruire la tua vita? A quale altezza vuoi arrivare? Quali sono gli obiettivi, i sogni, i desideri che coltivi? Pensaci, e rispondi a te stesso/a, non a me. È alla tua coscienza che devi rendere conto.

Ma ecco anche un suggerimento che vorrei dare a tutti e a ciascuno: guardati attorno, e scopri ragazzi e ragazze come te, che non si sono condannati con le loro mani alla regola del “fanno tutti così!”, ma hanno trovato una strada, la loro strada, aiutati dallo Spirito Santo, ed hanno dato alla loro vita un profumo ed un sapore unico. Come si chiamano? Per esempio Benedetta Bianchi Porro, Piergiorgio Frassati, Carlo Acutis, Chiara Luce Badano, Miguel Pro, Miroslav Bulešić, Rolando Rivi … e tantissimi altri. In internet trovate facilmente la loro biografia o qualcosa che hanno scritto. Aldo Maria Valli, un noto volto del giornalismo televisivo rai, ha appena pubblicato un libretto intitolato “Gli strani casi”, a cura dell’editrice Fede & Cultura di Verona, dove racconta episodi che ci fanno ben sperare, come quello di un adolescente, con il crocifisso in mano, contro una manifestazione che contestava i valori cristiani. Ha messo la sua foto in copertina, per dire che è possibile anche ai ragazzi essere eroi, essere santi, essere protagonisti di un mondo che va esattamente là dove la nostra libertà e la nostra responsabilità lo indirizza.

Vi auguro che, pure in questo momento di attesa di un evento significativo come la Cresima, vi sia in voi il gusto di conoscere, di imparare, di pensare, di allargare il cuore, per poter contenere il dono dello Spirito, che allarga le nostre misure alle misure di Dio. Sicuramente anche alcuni tra voi hanno vissuto la circostanza dolorosa della perdita di un parente, di un amico, di un conoscente: non sprecatela! Vi aiuti a ritrovare l’importanza e la bellezza delle relazioni; la gioia di far funzionare quel cervello e quel cuore che non mancano a nessuno; la grazia di riscoprire e di rigustare l’amicizia con Gesù Cristo, chiave per risolvere l’enigma della vita e della morte, perla e tesoro per garantirsi i quali, vale la pena vendere qualsiasi proprietà. Se vi capiterà questa bella avventura riuscirete persino a dire incredibilmente “Laudato sì, mi Signore, per fratello coronavirus”.

Con questi sentimenti e atteggiamenti viviamo il presente ed il futuro che il Signore ci dà da vivere, e preghiamo che la grazia del Risorto, dia luce, calore, energia al nostro oggi e al nostro domani. Per intercessione della Santa Vergine Maria e degli Apostoli, che a Pentecoste hanno ricevuto lo Spirito Santo, Dio vi benedica.

Don Samuele

 

 

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