OmelieOmelie Gennaio 2020

12 gennaio 2020 – Festa del Battesimo di Gesù – Don Samuele

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

 

Tutta la storia è una continua manifestazione di Dio: ogni alba ed ogni tramonto, ogni succedersi delle stagioni, ogni bambino che nasce, ogni amore che fiorisce, ogni gesto di dono, di sacrificio, di servizio, di perdono, di misericordia … ci sono, però, momenti in cui Dio si rende presente e si manifesta in maniera massiccia ed evidente, e qui la fede, diventa visione, contemplazione, partecipazione al suo Mistero, che diventa un tutt’uno con noi. I giorni scorsi abbiamo celebrato la grande Epifania ai Magi, ed eccoci oggi a vivere una seconda grande Epifania – manifestazione – della Trinità al Giordano.

 

Un banale fatto di cronaca diviene evento

Quanta gente si recava da Giovanni … in una Domenica di Avvento abbiamo letto nell’Evangelo: “Gerusalemme, tutta la Giudea, e tutta la riviera del Giordano” – un fiume umano incalcolabile! Un personaggio speciale, anche se in incognito, si mescola ai tanti anonimi: è Gesù. E, in quel momento, avviene un’altra volta ciò che accadde quando Maria incinta si recò in visita ad Elisabetta: il bambino nel grembo colse ed accolse la presenza del Messia saltando di gioia. Ora Giovanni reagisce con timore e tremore: vuole impedire a Dio di comportarsi da uomo. “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”. Ma Gesù, venuto a fare la volontà del Padre, tra noi per compiere le Scritture, insiste per ricevere quel gesto penitenziale – di cui non ha bisogno – ma che lo rende davvero l’Agnello che porta via sulle sue spalle tutto il male del mondo. Così viene spalancata la porta alla “Giustizia”, cioè a quell’azione speciale di Dio che trasforma i cuori peccatori in cuori giusti, gli uomini peccatori in uomini giusti, ovvero in persone che vivono secondo Dio, secondo il suo pensiero, secondo la sua legge, secondo il suo cuore, imitatori della sua santità. Davanti ad una prospettiva tanto allettante e tanto affascinante Giovanni si arrende, e “lo lasciò fare”, dice l’Evangelo. A queste condizioni, nella persona di Gesù, Dio e l’uomo vanno a braccetto; i pensieri dell’uno diventano i pensieri dell’altro; i desideri dell’uno diventano i desideri dell’altro; l’amore di uno diventa l’amore dell’altro; e Dio diventa visibile all’uomo, come l’uomo è visibile a Dio: “si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento»”. 

Tutte le preghiere innalzate per secoli trovano finalmente esaudimento: i cieli si aprono e lo Spirito scende sul mondo come quando da una diga cominciano a filtrare alcune gocce di acqua, e poi l’acqua spinge, finché apre una breccia sempre più larga, e, ad un certo punto, la diga crolla, e la massa d’acqua si riversa nella valle. Il Battesimo di Gesù è l’inizio di questa infiltrazione dello Spirito, e nella Pentecoste la diga si aprirà definitivamente. Gesù è il primo, il capofila di un esercito di uomini e donne spirituali, che non sono quelli che vivono sulle nuvole, ma sono quelli che ha descritto il profeta Isaia nella prima lettura come i servi di JHWH.

 

Il servo di JHWH

Eccoli i servi di JHWH: si tratta di una nuova generazione di persone, che non cercano il proprio io, ma il loro Dio, e non hanno paura a definirsi “servi”, sono felici di essere “eletti”, depositari dello Spirito, per portare un nuovo diritto alle nazioni, che non consiste nella legge del più forte, nella regola della prepotenza e del sotterfugio, nella foga dei seppellitori di umanità, ma è la saggia norma dei Comandamenti, del Discorso della Montagna, delle Beatitudini, è la regola dei cultori della Verità. 

Persino le “isole attendono il suo insegnamento”, magari lo attendessero le persone, quelli che, come Gesù sono stati battezzati (a volte non si sa come, e non si sa perché). Attenzione alle caratteristiche di coloro che hanno ricevuto lo Spirito del Signore, quindi tutti i battezzati e tutti i cresimati: il Signore li ha presi per mano come figli, li ha formati ed educati, li ha stabiliti per essere un segno forte dell’alleanza del popolo con il suo Dio, soprattutto nel banchetto della nuova ed eterna alleanza, che è la Messa della Domenica, li ha posti in un mondo deturpato dal male come “luce delle nazioni”. 

La loro missione – dei battezzati e dei confermati, tutti, anche i ragazzi – consiste nell’aprire “gli occhi ai ciechi”, nel portare luce di verità nelle tante caverne di menzogna, di male, di ingiustizia che crescono a dismisura, nel far “uscire dal carcere i prigionieri” del male – e sono un numero incalcolabile … c’è un lavoro enorme per tutti i battezzati ed i cresimati –, nel liberare “dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre”. C’è un Evangelo da riannunciare a chi lo ha perso, o non lo ha mai ricevuto seriamente, e c’è una missione da compiere, non nelle terre di missione, ma in Italia, dove, accanto al numero degli atei e miscredenti, la cifra di persone provenienti da altri mondi ed altre religioni è in continua crescita. E noi siamo capaci di offrire la luce di verità del Vangelo a chi non crede o crede in altro? Siamo ancora tanto credenti da proporre la conversione? So di preti, e persino di Vescovi che hanno pudore a proporre l’evangelizzazione e la conversione, come se offrire la luce dell’Evangelo fosse una disgrazia, ma è il regalo più grande che possiamo fare, è l’amore più grande che possiamo donare ad una persona. Non la arricchiamo di noi stessi, ma di Cristo!

 

Dio non fa preferenze di persone …

… Verissimo, perché Lui “accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga”. Il primogenito Figlio di Dio, non ci consente di vantare diritti di primogenitura – che tra l’altro stiamo svendendo per un piatto di lenticchie, dato che in occidente ci stiamo sbarazzando dell’Evangelo e della Fede come se fossero chincaglieria, per abbracciare pensieri e stili di vita i più insensati –. Non siamo migliori di altri popoli o nazioni, perché non è la razza che conta, ma la fede e Dio vuole essere “il Signore di tutti”. Se un privilegio l’abbiamo, è solo per il fatto che, da 2000 anni, la nostra terra è stata benedetta e resa feconda dalla fede, dalla speranza, e dall’amore dei cristiani, e questo ci rende ponte e porta, affinché molti possano accedere a Lei ed entrare nel Regno. Ciò che ha fatto Gesù, dopo il suo Battesimo in acqua e Spirito, ovvero “passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui”, è lo stesso che siamo chiamati a fare noi, operai della vigna della prima ora, dopo il nostro Battesimo in acqua e dopo la nostra Confermazione nello Spirito: beneficare e risanare tutti coloro che stanno sotto il potere del diavolo, perché Dio è con noi. Il Battesimo e la Cresima non sono un ricordo da coltivare, un certificato da richiedere, una partecipazione o una bomboniera di cui vuotare il cassetto quando è pieno, sono una vita da vivere, sono una testimonianza da offrire, sono un impegno da attuare, sono uno Spirito da mettere in movimento, sono un mondo nuovo da costruire. La festa del Battesimo del Signore ci chiede di rimboccarci le maniche, c’è tanto lavoro, e ce n’è per tutti.